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Artusi, Pellegrino
La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene
154291 1911 , Firenze , Landi 50 occorrenze

La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene

Sono molto più semplici de' precedenti e buoni tanto che vi consiglio a provarli.

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La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene

Le dette minestre servitele con parmigiano a parte, ma vi prevengo di non tenerle troppo dense onde non sembrino impiastri.

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Vi avverto che questi crostini devono esser teneri e però fate il composto alquanto liquido, oppure intingete prima, appena appena, le fettine di

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Vi avverto, che il vino, come condimento, non si confà a tutti gli stomachi.

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Vi parlerò bensì di quelli di montone che per bontà non devono valer di meno, perchè offrono un gusto come di animelle, ma più gentile ancora.

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È un piatto appariscente, buono e di poca spesa perchè il ripieno potete formarlo anche con le rigaglie di una sola gallina, quando vi capita, se vi

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Vi avverto che non è piatto per gli stomachi deboli.

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Se invece di fumetto vi servirete di cognac o di acquavite, il che sembra lo stesso, vi prevengo che non otterrete il medesimo effetto e che

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Eccovi una seconda ricetta di castagnole. Provatele tutt'e due ed attenetevi a quella che più vi garba.

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, dice: «Trovo che molto giova la dieta, la sobrietà, non mangiare, non bere, se non vi sentite fame o sete. E provo in me questo, per cosa cruda e

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Se vi piacessero più saporiti aumentate la dose del condimento.

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Se volete una buona regola, nel pranzo arrestatevi al primo boccone che vi fa nausea e senz'altro passate al dessert. Un'altra buona consuetudine

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A proposito di piccioni sentite questa che vi do per vera, benchè sembri incredibile, e valga come riprova di ciò che vi dicevo sulle bizzarrie dello

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Vi descriverò più avanti il pasticcio di lepre, e vi dirò anche come questa si cuoce arrosto; aggiungo ora che per farla dolce-forte potete servirvi

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Vi avverto di non cuocerla troppo che allora non si potrebbe tagliare a fette.

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Signor polpettone, venite avanti, non vi peritate; voglio presentare anche voi ai miei lettori.

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Lo so che siete modesto ed umile perchè, veduta la vostra origine, vi sapete da meno di molti altri; ma fatevi coraggio e non dubitate che con

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Questo piatto, tolto da un trattato di cucina del 1694, vi parrà strano e il solo nome di trippa vi renderà titubanti a provarlo; ma pure, sebbene di

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Vi avverto che la panna sarà troppa al bisogno.

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Tutto questo gran condimento non vi spaventi, poichè esso sparirà sotto alla pasta frolla.

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Vi è molta ampollosità nel titolo, ma come piatto famigliare da colazione può andare; le dosi qui indicate bastano per cinque persone.

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Sarà bene vi prevenga che l'ultima vescica mi fu assicurato che era di maiale e che avrebbe resistito al fuoco più di quella di bue.

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Tra i rifreddi, questo che vi descrivo, è uno dei migliori ed ha il diritto, pel suo delicato sapore, di comparire su qualunque tavola.

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Se li farete con attenzione vi riusciranno tanto buoni da non credersi.

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Non è piatto difficile a farsi e però vi consiglio di provarlo, persuaso che ve ne troverete contenti.

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Si tratta sempre di baccalà, quindi non vi aspettate gran belle cose; però, preparato in questa maniera sarà meno disprezzabile del precedente; non

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Se il rosbiffe avanzato non vi piace freddo, tagliatelo a fette, rifatelo con burro e sugo di carne o di pomodoro.

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Non vi sgomentate se questo dolce vi pare un intruglio nella sua composizione e se dopo cotto vi sembrerà qualche cosa di brutto come un'enorme

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Invece di uno potete farne due, se vi pare, con questa stessa dose, la metà della quale io ritengo che basterebbe per sette od otto persone.

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Questo sugo bisognerebbe vederlo fare da un bravo cuoco; ma spero vi riuscirà, se non squisito, discreto almeno, con queste mie indicazioni.

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Invece della crema potete usare una conserva di frutta, ma con la crema riesce un dolce squisito e perciò vi consiglio a provarlo.

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Vi descrivo tre differenti ricette di pasta frolla per lasciare a voi la scelta a seconda dell'uso che ne farete; ma, come più fine, vi raccomando

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Se non vi grava la spesa potete farli più gentili con la seguente ricetta nella quale non occorre nè il lievito, nè l'acqua per impastarli.

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A proposito di questa minestra vi narrerò un fatterello, se vogliamo di poca importanza, ma che può dare argomento a riflettere.

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Vi avverto che quando lavorate paste che devono rigonfiare, il mestolo invece di girarlo in tondo è meglio muoverlo dal sotto in su.

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È una torta che merita e vi consiglio a provarla. Mandorle dolci, grammi 125. Zucchero, grammi 125. Cognac, cucchiaiate N. 4.

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Per isciogliere bene le mandorle nel composto non vi è altro mezzo che versare una porzione di questo sopra le medesime, macinandole col pestello.

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Se non avete kirsch, servitevi di rosolio e se vi manca la gelatina di ribes supplite colle conserve.

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Se non vi pare che a questo dolce sia proprio il nome di riso in composta chiamatelo, se più vi piace, composta nel riso.

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È una minestra da farsene onore; ma se non volete consumare appositamente per lei un petto di pollastra o di cappone, aspettate che vi capiti d

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Non vi sgomenti la composizione strana di questo rosolio, che vi riuscirà facile alla prova, chiaro come l'acqua e di gusto gradevole.

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Se vi piacesse di fare un pezzo in gelo, marmorizzato di bianco e nero, eccovi la maniera:

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Se vi aggiungete altre specie di droghe all'infuori del macis, cioè l'arillo della noce moscata, che è ottimo, non farete nulla di veramente buono

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In quanto ai dolci lascio la scelta a voi che così, ad occhio e croce, potete giudicare quelli che più vi convengono; però vi avverto che le paste

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Al tempo dei funghi potete servire questa minestra in un pranzo anche signorile che non vi farà sfigurare.

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Vi avverto però che questa non è minestra per gli stomachi deboli.

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Se questa minestra vi piace, siatene grati ad una giovane simpatica bolognese, chiamata la Rondinella, che si compiacque insegnarmela.

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Se vi porrete attenzione sentirete una minestra che sembra fatta sul brodo.

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non ingannarvi, avendo provati e riprovati più volte questi piatti da me medesimo; se poi voi non vi riuscirete alla prima, non vi sgomentate; buona

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Il riso, come già vi ho detto altra volta, non conviene lavarlo; basta nettarlo e strofinarlo entro a un canovaccio.

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